• 7 Novembre 2024
La mente, il corpo

L’ansia sociale è un disturbo caratterizzata dall’esposizione a determinate situazioni interpersonali o di prestazione in pubblico, nelle quali l’individuo è esposto al possibile esame degli altri. Si ha paura di essere criticati dagli altri durante azioni o compiti di vario genere, soggetti alla valutazione di altre persone. Questa fobia è causata in modo particolare dal forte desiderio di dare una buona impressione agli altri e contemporaneamente una forte incertezza rispetto al raggiungimento di questo scopo. Alcune forme di fobia sociale sono legate a specifiche situazioni di prestazione, per cui la persona presenta ansia solo quando deve effettuare un’attività particolare in pubblico. La stessa attività eseguita da solo non produce disagio.Circa il 13% della popolazione generale ha un episodio di Fobia Sociale nella propria vita. Gli uomini hanno più probabilità delle donne di sviluppare una forma severa di ansia sociale o un disturbo di personalità evitante.

 I sintomi sperimentati sono quelli dell’ansia e soprattutto quelle della vergogna:

 • Aumento del battito cardiaco • Rossore del volto

• Eccessiva sudorazione

• Secchezza delle fauci

• Difficoltà a deglutire

• Contrazioni muscolari

• Tremori

• Malessere gastrointestinale

La paura che ne genera é di:

• parlare in pubblico

• effettuare delle attività sotto lo sguardo altrui (per es.

leggere in chiesa o suonare uno strumento musicale; mangiare insieme ad altre persone; firmare un documento davanti a degli osservatori)

• esprimere la propria opinione in gruppo

• prendere la parola in una riunione

In queste situazioni si attivano una serie di timori, sperimentano sintomi e si ha la tendenza a mettere in atto comportamenti allo scopo minimizzare o eliminare il disagio comportamenti maggiormente messi in atto.Evitare alcune situazioni temute può dare conseguenze negative in ambito sia lavorativo che sociale.

Inoltre le persone con Fobia Sociale possono avere difficoltà ad instaurare nuove conoscenze sia intime che più superficiali e difficoltà nelle situazioni di gruppo.

Tutto ciò può causare isolamento e conseguente rabbia e depressione secondaria. La terapia cognitivo comportamentale si è dimostrata efficace per la cura di di questo disturbo. La terapia ha come obiettivo principale quello di aiutare il paziente ad accettare un livello maggiore di rischio della brutta figura.

Un’esposizione frequente e prolungata, opportunamente predisposta da paziente e terapeuta, permette di affrontare le situazioni temute in modo progressivamente più agevole e soddisfacente. Contemporaneamente a ciò la persona sarà

 stimolata ed aiutata a riprendere in mano aspetti della vita messi da parte (rapporti sociali, passioni, lavoro, ecc.).I fattori genetici o temperamentali siano responsabili solo in parte del disturbo. Senz’altro una predisposizione può spiegare le differenze fra bambini nell’essere aperti o chiusi, motivati o timorosi, nel contesto delle interazioni sociali. Ma una persona è cosa ben diversa dal suo genoma e il cervello umano non è semplicemente programmato dai neurotrasmettitori. Il tuo atteggiamento è anche frutto dei modelli educativi ai quali sei stato esposto, alle cure e alla protezione che i tuoi genitori ti hanno riservato, alle regole da loro impartite. Un bambino fatto sentire inadeguato avrà buona probabilità di diventare fobico sociale da adulto, a prescindere dalla sua biologia: l’autocritica e la sfiducia di sé, nel frattempo, saranno diventate abitudini mentali.

Autore

Laureata in Giurisprudenza e pubblicista iscritta all’albo dei giornalisti. Ha lavorato presso casa editrice e collaborato in 4 testate giornalistiche sia nel Casertano che nel Beneventano. Proprietaria e direttrice resposanbile della Testata giornalistica “Sannio Matese Magazine”, registrata presso il tribunale di Benevento, che ha come obiettivo informare, formare e valorizzare il territorio a cui è particolarmente legata del Sannio e del Matese. Presidente dell’Associazione Incanto, da lei stessa fondata, volta alla realizzazione di eventi culturali, sociali, editoriali, mirante principamente a collaborare con le scuole trattando temi socialmente delicati tramite la sensibilizzazione, attraverso il suo format da lei stesso idealizzato “Love Life”.