• 17 Maggio 2025
Editoriale

Abbiamo trascorso la Santa Pasqua, funestata il giorno dopo dalla morte di Papa Francesco,  a lungo si è trattato il significato della Resurrezione, ma non ci siamo mai soffermati sul fatto che ogni giorno si può avere la possibilità di rinascere.

Rinascere come persone nuove, come senso di cambiamento interiore, come purificazione dell’ anima o semplicemente come rinnovamento di vita, con scelte che apportano significative evoluzioni abbandonando gli errori commessi o cercando di ricostruire un futuro più consapevole e giusto.

Il cambiamento, personale o professionale, morale o psicologico, in qualunque contesto per determinare un passaggio.

La Vergine Maria ha dovuto sopportare un dolore impensabile nel vivere l’esecuzione della morte di Suo Figlio morto per mano degli uomini sulla croce. Per una madre è il dolore più grande ed innaturale che porterebbe alla depressione e mai al perdono verso chi ha inferto la morte .

Se si pensa alle madri che negli ultimi anni hanno dovuto provare quello stesso dolore dinanzi agli assassini dei loro figli. Sempre più stupri, violenze, aggressioni prive di razionalità.

Una “figlia” ventiduenne lascia la casa dei genitori come tutti i giorni per recarsi all’ università e dopo la lezione in facoltà, sulla strada del ritorno viene sgozzata per strada da un ragazzo, suo amico, che non accetta di essere respinto sentimentalmente.

Un’altra figlia, dal nome che ha gelato il sangue a tutti, Giulia Cecchettin, accoltellata una, due, tre…75 volte dalle mani di quel ragazzo che diceva di amarla e che la ossessionava non accettando un distacco annunciato.

E ancora, Giulia Tramontano, 29 anni, incinta al settimo mese, uccisa con il figlio in grembo con 37 coltellate dal compagno.

Cadaveri spinti giù dai dirupi, corpi chiusi in una valigia, figlie e madri seviziate e processate da criminali con esecuzioni giustificando atti orrendi confessati come atti dovuti.

Convivenze sotto controllo di aguzzini di anime, donne che non denunciano per paura e che attendono l’ ora della loro morte che arriva al primo riscontro di una lite che degenera e che non fa in tempo la vittima a fuggire trovandosi con  il corpo flagellato dal fendente che con un disegno premeditato, lo stesso marito decide di mettersi nelle vesti di assassino perché non in grado di accettare la separazione. Il tutto dinanzi ai propri figli che mai potranno cancellare dalla mente quei momenti di orrore e violenza.

Le donne devono denunciare, la persona con cui si e’ stati sposati e che mostra elementi di pericolo, va denunciata, non bisogna attendere un momento favorevole che arrivi, perché quel momento non arriverà mai, sarà solo un preavviso di morte annunciata.

Sempre più donne non denunciano i reati penali dei mariti per non rovinare lo storico ai loro figli. Ma di certo un figlio non può pagare professionalmente per i reati di un genitore mentalmente instabile o aggressivo e violento.

La giustizia deve tutelare le mamme sole che soffrono degli abusi e soprusi di uomini senza coscienza e senza affetto. Che uomini sono? Che padri sono? Chi sono  coloro che sono capaci di affondare un coltello ripetutamente nella carne di un essere umano? Un colpo dopo l’ altro fra le ossa, al cuore, al viso, alzare il braccio per affondare ancora e ancora la lama nelle membra della donna che è la madre dei figli che sono stati messi al mondo con amore…ma quale amore?

Nel migliore dei casi se una vittima non muore fisicamente, di certo muore dentro, come la bambina di undici anni che ritornando a casa viene seguita da un quarantacinquenne che la spinge ad entrare   nell’abitazione stuprandola. L’uomo era gia schedato per dei crimini simili commessi negli anni passati ma purtroppo libero di agire e di ripetere atti che era abituato a commettere.  

Una volta i bambini potevano uscire da soli per recarsi a scuola perché c’era più tranquillità, ci si conosceva e ci si rispettava, ma ora la vita è cambiata, il mondo è cambiato e lasciare un bambino girare per le strade anche se per percorrere pochi metri e’ da considerarsi un reato da parte dei genitori per abbandono di minore così come prevede la Legge:

    Art. 591. C.P.

     (Abbandono di persone minori o incapaci)

 Chiunque abbandona  una  persona  minore  degli  anni  quattordici,

ovvero una persona incapace, per malattia di mente o  di  corpo,  per

vecchiaia, o per altra causa, di provvedere a  se’  stessa,  e  della

quale abbia la  custodia  o  debba  avere  cura,  e’  punito  con  la

reclusione da sei mesi a cinque anni….

…Le pene sono aumentate se il fatto e’ commesso  dal  genitore,  dal

figlio,  dal  tutore  o  dal   coniuge,   ovvero   dall’adottante   o

dall’adottato.

Il fatto accaduto alla bimba stuprata di ritorno da scuola risveglia molte coscienze invitando i genitori a non lasciare in libertà i propri figli ad uscire per andare a scuola, per comprare un gelato sotto casa  con amici minorenni o cuginetti o semplicemente per recarsi a due isolati di distanza presso la casa dei nonni. Non abbiamo più la fortuna di poter stare tranquilli, menti insane, albergano ovunque ed in modo imprevedibile possono agire, abbiamo visto che non riescono a difendersi le vittime adulte figurarsi dei bambini!

Uomini aggressivi, uomini che minacciano verbalmente, che usano violenza fisica,  che ricattano, che fanno uso di stupefacenti e di alcolici aggravando la situazione di responsabilità e inadempienze coniugali o genitoriali vanno allontanati e denunciati, prima che il raptus prenda il sopravvento causando delle piaghe non più sanabili.

Certe rinascite, certe promesse di cambiare non sempre sono veritiere, piuttosto portano al male travestendosi di bene.

L’ amore, il rispetto, la coscienza, sono le caratteristiche innate nei soggetti equilibrati, di chi conosce il sacrificio e di chi sa il valore ed il significato di umanità.

Si ritornerà a capire il significato di Rinascita?

Autore

Carmela Picone nasce nel 1969 a Solopaca , in provincia di Benevento. Dopo aver conseguito il Diploma di Maturità Classica, leggendo Pirandello scopre la passione per il teatro. Partecipa e vince un concorso letterario con La Libroitaliano Editore e vede le sue poesie pubblicate in un’antologia. Scrive il romanzo “Gocce d’Amore” che ottiene immediato successo tanto da interessare un regista romano che chiede all’autrice di scrivere una sceneggiatura tratta dal proprio libro per la progettazione di un film. Nel 2021 scrive “La poesia delle parole semplici” una silloge pubblicata dalla Atile Editore. Le passioni restano la scrittura, i viaggi ,la recitazione e la pittura . Ama molto viaggiare, scoprire nuove culture, ammirare nuovi paesaggi e far tesoro delle emozioni che ne scaturiscono dopo ogni luogo ammirato. La sua ambizione più grande resta quella di promuovere il territorio nel quale è nata, e dove oggi s’impegna nel sociale per tenere vive le tradizioni e per portare alla conoscenza di tutti la meraviglia e i tesori della sua terra. piccola perla del Sannio.