E se la festa più terrificante dell’anno non fosse che la riproduzione del paragrafo più interessante e particolare che ogni buon studente ha letto durante le ore di letteratura italiana a scuola? Festa che prende spunto da un capolavoro della letteratura. Non da un noioso studio, ma dal più spaventoso remake horror offerto dal padre della lingua italiana che organizza il party di Halloween più estremo di tutti i tempi: l’Inferno dantesco! L’immagine non è solo un luogo; è un abisso viscerale pieno di mostri, demoni e anime dannate che si ritrovano a vagare lungo il Cocìto, l’antico lamento padrone di ogni cattiva virtù.Con la rassicurante e colta mano del celebre Virgilio, il caro, vecchio e simpatico Dante cede alla tentazione di aprire le danze al party più esclusivo dell’anno, la notte del trentuno ottobre. Ma chi sono i costumi e i personaggi in pista? In ordine di arrivo, il red carpet formato da dj set e bouncer viene gestito dal nocchiero Caronte, demone vecchio e terrificante, lo spietato traghettatore di anime al di là dell’Acheronte. Ma all’ingresso non sembra esserci un solo guardiano; infatti, il giudice infernale sembra proprio essere il signor Minosse, re di Creta, potente e certosino amante della legge, indossa gli abiti a tratti bestiali e ornati da una coda che, come un animalesco accessorio, stabilisce la pena di ogni dannato, più gira la coda e più gironi ci saranno da discendere.
Ma bisogna stare attenti al parcheggiatore che ha tutto sotto controllo, il mitologico cane a tre teste: Cerbero. Il mostro che tormenta le anime dei golosi pone attenzione a coloro che mangeranno troppi dolcetti, più invitanti degli scherzetti. Ma la passerella non termina senza l’arrivo degli intrighi e degli ospiti d’onore, Pluto, dio degli avari accompagnato da Flegias, altro traghettatore di anime che litiga per l’ultima leccornia con il celebre Minotauro. Successivamente, con l’aiuto dei centauri si ristabilisce un po’ di pace durante la festa, fino a quando il dottor Gerione, non appare a riportare scompiglio, con l’allegoria della frode va rubando ogni dono zuccherato dei presenti, in accordo con i Malebranche che diventano i più dispettosi di Halloween. E tra una canzone e l’altra appare al monitor del karoake, il più crudele di tutti: Lucifero, l’angelo caduto, con le sue enormi ali da pipistrello, vera e propria star indiscussa della serata. E tra l’amore di Paolo e Francesca, con il loro libro ‘galeotto’, l’aria fresca e mostruosa di ottobre cede il passo all’armonia.
Tra uno svenimento di Dante e una giravolta, la notte più mostruosa dell’anno diviene la scena consueta di ogni personaggio dell’Inferno. Dante non è solo il poeta di un’opera lontana dal secolo della comunicazione, ma resta impresso nella modernità come scrupolosa guida di tendenze che sono impresse nel folklore di ogni cultura. Sarebbe ottimale ricordare ai ragazzi che i poeti sono più comprensibili se visti attraverso una lente umana che accademica. L’ideale sarebbe accompagnarli come guide virgiliane ad aprire gli occhi sul modo in cui nel corso dei secoli, il genere horror si sia evoluto e che le origini di esso provengono da quegli uomini medievali ricchi di fantasia. Una lunga hit di versi senza tempo, quelli della Commedia dantesca potrebbero risuonare nei TikTok contemporanei, fungendo da accompagnamento per ogni radice culturale che lega i giovani al passato. E tu, che personaggio di Halloween Divino saresti?
