
In passato ho avuto già modo di scrivere su questo paese, sconosciuto per molti ma che merita veramente tanto. Questa volta ho avuto modo di visitare maggiormente e in maniera più approfondita il Laos, vedendo con i miei occhi come pian piano si stia evolvendo rispetto a 12 anni fa quando ci sono stato per la prima volta. La sua capitale, Vientiane, è una città di poco più di 800.000 abitanti ed è diventata capitale del Regno di LanXang, antico nome del Laos, nel 1560, periodo in cui la Birmania era in grande espansione militare e il re ritenne questa città meglio difendibile dai birmani.
La città di Vientiane ha ancora molte abitazioni tipiche coloniali francesi di fine ‘800 e inizi ‘900. Ha un’architettura tra il moderno, il periodo coloniale francese e post coloniale, un misto che la rende affascinante. Qui si può ammirare il Parco di Buddha, un parco tematico religioso di circa 200 statue buddiste e induiste. La statua più grande è alta 40 metri e si tratta di un Buddha sdraiato. Vi è presente un museo di arte sacra che in precedenza era un tempio chiamato Wat Pha Keo, costruito nel XVI secolo e consacrato al venerato Buddha di Smeraldo, una statua particolarmente sacra per il Buddhismo Theravada. La città è piena di Wat, complessi templari dedicati al Buddhismo e altri templi dedicati anche all’Induismo. Uno dei più maestosi e meravigliosi edifici religiosi è il Pha That Luang, imponente struttura la cui cupola un tempo era coperta da lamine d’oro e considerato il più importante monumento dell’architettura religiosa laotiana, eretto nel XVI secolo, in cui l’aspetto di fortezza regale si fonde con gli elementi simbolici tipici del Buddhismo Theravada.

A 5 ore di auto da Vientiane troviamo un panorama e un territorio fantastico e pieno di attività da intraprendere per i turisti. Grazie a investimenti fatti negli ultimi anni, con la partecipazione della Cina, è stata costruita una ferrovia ad alta velocità che riduce le 5 ore a solo un’ora. La piccola città di quest’area, Van Vieng, è costruita lungo il fiume Song, che la rende un vero gioiello. Il territorio è caratterizzato da spettacolari rilievi e da fertili pianure, la maggior parte delle quali utilizzate per la coltivazione del riso. Il centro originario, denominato Muang Song, fu fondato intorno al 1353 ma, nel 1890, durante il periodo coloniale Francese la cittadina fu rinominata Vang Vieng. Verso la fine degli ’90questa cittadina divenne una destinazione turistica frequentata soprattutto da giovani hippies e backpakers. Oggi è una destinazione turistica apprezzata principalmente per la bellezza del suo ambiente naturale, alcunimonasteririsalenti al XVI-XVII secolo, villaggi tribali, la splendida Blue Lagoon, un luogo ideale per fare un bel bagno rinfrescante in uno splendido ambiente naturale e numerose grotte cha caratterizzano i rilievi dell’area.
Altre 5 ore con l’auto, ma ridotta ad un’ora con il treno veloce, di distanza troviamo la seconda città del Paese, Luang Prapang. Questa meravigliosa città si affaccia sulle rive fiume Mekong e fu, dal XIV al XVI secolo, la capitale del Regno di Lan Xang. Dopo anni di lotte tra le varie fazioni nobiliari del regno, Lan Xang si frazionò e, nel 1707, Luang Prabang divenne la capitale del Regno di Luang Prabang. Nel 1778, Luang Prabang e gli altri regni laotiani di Vientiane e Champasak divennero Stati vassalli dei siamesi di Ayutthaya fino al 1893, quando la Francia tolse il controllo dei tre regni ai siamesi, riunifando il paese e lo inserì nella colonia dell’Indocina francese. Prima dell’ascesa al potere dei comunisti, avvenuta nel 1975, era la residenza del sovrano del Regno del Laos. Per la sua bellezza, per le sue meraviglie naturali e architettoniche, la città è entrata nel 1995 nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Questa città è ricca di Wat affascinanti e, nelle sue vicinanze, si possono ammirare le meravigliose Cascate Kuang Si, attrazione naturale di migliaia di turisti l’anno.

Il Laos ha investito molto nelle proprie infrastrutture dove si intravedono strade senza buche, tratto ferroviario di alta velocità, stazioni e aeroporti. L’economia laotiana è basata principalmente sugli investimenti dei paesi limitrofi e sugli scambi commerciali con essi, in particolare la Cina, il Vietnam e la Thailandia. Uno dei prodotti nazionali più conosciuti è una birra, la Beerlao, che viene esportata in oltre 20 Paesi di tutto il mondo. Il paese ha acquisito grande popolarità tra i turisti stranieri per lo stile di vita rilassato e allegro dei laotiani e per aver conservato aspetti tradizionali dell’Asia antica. Mentre, a differenza dei paesi vicini come Thailandia, Cambogia e Vietnam, per i diritti LGBTQ, il paese, resta ancora chiuso nonostante non vi è nessuna illegalità e vi è il divieto di discriminazione nei confronti delle persone omosessuali. Il Laos, tutt’oggi una delle nazioni ad indirizzo filo-comunista più tolleranti nei riguardi della questione, con una crescente accettazione della stessa omosessualità da parte dell’opinione pubblica. Il paese d’altro canto non riconosce il matrimonio fra persone dello stesso sesso né qualsiasi altra forma di unione omosessuale, anche se negli ultimi anni se ne sta parlando e proprio tra la popolazione non vi è contrarietà ad alcuni riconoscimenti.