• 10 Ottobre 2024
Foto di ROCCO STOPPOLONI su Unsplash Foto di ROCCO STOPPOLONI su Unsplash
Editoriale

La valorizzazione dei borghi del territorio nazionale italiano, da sempre rappresenta nel contesto culturale regionale, un “Modello di rinascita e di sviluppo locale” facendo riemergere tutto il patrimonio storico, economico, tradizionale, sopito con l’avanzare dell’urbanizzazione crescente delle città.

Inoltre, i borghi, disconnessi dal mondo reale, dall’affermarsi di una vita frenetica e da uno sviluppo fortemente industrializzato che poco si confà all’aurea di quei luoghi eterei e che non concilia con una ruralità foriera di tipicità e tradizioni abbandonate all’artigianalità locale, è scarsamente inserita nel trend della produttività nazionale e pertanto predisposti a subire un repentino spopolamento.

Oggi, lo sviluppo locale, elemento di valorizzazione dei centri storici, in particolare volto al recupero e alla tutela dei borghi minori, esigui per densità di popolazione residente, ma rappresentativi di una eccellenza diffusa, fin dalla massimizzazione culturale demografica rurale dei primi insediamenti umani, hanno origini storiche lontane, che giungono fino a noi intatti nella loro dignità, caratterizzati da una peculiare identità, portatrice delle nostre radici e della nostra italianità, sinonimo di cultura.

La sfida anacronistica ad ogni modernità consumistica è ripristinare il sapore antico di queste località, in un contesto economico- sociale globale in continuo cambiamento, dimentico del tempo passato, ma che può ritrovare la sua unicità e “reductio ad unum” ritornando alle origini, riportando alla luce le bellezze e valorizzando i borghi con le aree limitrofe, offrendo la fruizione di un patrimonio storico culturale, sia materiale e immateriale e ambientale unico.

Siamo difronte ad una rinascita e ad uno sviluppo, che sta per divenire il fulcro di un nuovo “Modello di sviluppo integrato”, ovvero la messa a sistema di diversi fattori economici multidisciplinari e settoriali tradizionali, persistenti sul territorio di riferimento che andrebbero a implementare lo sviluppo economico dello stesso, riconvertendo la storicità e l’economia turistica, nonché geo-archeologica-antropologica, eco- ambientale, e agroalimentari e pastorale, cercando di far emergere, valorizzare e riqualificare le risorse locali tipiche, pervenendo alla creazione di micro economie circolari che coinvolgono direttamente la comunità locale o attraggono nuova linfa di residenti spinti da stili di vita più bucolici.

Attraverso studi e ricerche in settori esplicitati in ambiti multidisciplinari, volti a rispolverare le origini del borgo di riferimento, per attualizzare una “Progettazione economica integrata” a partecipazione universitaria.  

Lo spopolamento e la marginalizzazione perpetrata per decenni, è stata l’ombra di uno svuotamento vitale dei borghi e delle aree interne delle province del nostro territorio nazionale, rinunciando allo spirito demografico-sociale, indispensabile per perpetuare ogni reale tradizione della comunità di appartenenza.

La sostenibilità di uno stile di vita sempre più rurale e conforme a tempi di routine meno abitudinaria e stressante, oggi, sta riponendo un focus di attrattiva verso questi centri dimenticati e abbandonati al fine di un interesse sempre maggiore per incentivare una nuova economia collettiva, ricca di istanze, derivanti dalle tradizioni del passato.

Interesse che coinvolge, le istituzioni, regionali, nazionali e sovranazionali, in un ambito europeo dove gli investimenti sono mirati ad uno sviluppo sostenibile e green.

Per progetti di rigenerazione e rinascita territoriale locale, e valorizzazione delle risorse locali, si adoperano numerosi fondi di finanziamento sia nell’ambito agroalimentare e agricolo in genere, sia nell’ambito di Fondi di Coesione di un regionalismo europeo diffuso.

Fondi volti a supportare iniziative di rigenerazione urbana, riqualificazione dei centri storici, ristrutturazione delle infrastrutture abbandonate da decenni, fino alla promozione del “Turismo sostenibile e sensoriale” di tipo sia enogastronomico che rurale e ambientale, con la creazione pragmatica di filiere agroalimentari e zootecniche tipiche, per la commercializzazione e brandizzazione di prodotti di nicchia, che ovviamente non intendono sfociare in un’economia di scala industriale, per una massificazione di un product offert non circolare e subordinata a catene di valore inflazionate e omologate alla globalizzazione.

Parliamo di micro economie con nuova linfa occupazionale ancorata ad una forte senso di crescita resiliente.

La crescita inclusiva e la resilienza di intrapresa, può altresì inserirsi nei programmi, nazionali del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che ha primariamente l’obiettivo di condividere uno sviluppo comunitario e favorire anche forme di attrazione di investimenti o di stakeholders locali o esterni, al fine di implementare la fruibilità dei percorsi integrati del progetto di valorizzazione del borgo.

In altre parole prima ancora di far emergere e creare aspettative sociali per una percezione economica di una “Offerta turistica diffusa” del borgo storico, bisogna creare un “Progetto integrato territoriale”, che preveda percorsi formativi economici- esclusivi ed inclusivi, di tipo, ludico-sportivo, religioso-storico e naturalistico e ambientale:

Percorsi economici– ovvero tutelare e valorizzare l’allevamento e la pastorizia, a seguire la produzione e la conservazione dei prodotti tipici che ne derivano. La raccolta e lo stoccaggio, la trasformazione secondo tradizione dei prodotti agroalimentari di eccellenza, che in Italia vanno dall’olive e oli extravergine unici per la loro sensorialità e qualità organolettiche ai grani antichi, rappresentativi delle “Vie dell’olio” tra macine antiche e moderne, e le “Vie del grano” tra masserie e mulini senza tempo.

Percorsi storici– archeologici e paleontologici che comportano un viaggio nelle vare ere geologiche, dei primi insediamenti umani, fino a giungere al medioevo, all’epoca romana e cristiana con particolare accento sul “Turismo religioso” ricco di eventi sacri.

Percorsi naturalistici-– con itinerari gastronomici per arricchirsi dei sapori sensoriali del territorio, percorsi di treking tra pastori e sentieri naturali di alta quota.

Percorsi fluviali e lacustri– con scenari e itinerari unici, volti a tutela di una rara fauna protetta e biodiversità dimenticate dal tempo.

Percorsi artigianali–rivalutare e stimolare la creazione delle piccole medie imprese anche a carattere artigianale, per favorire la diffusione di utensili in genere derivanti da un passato artistico e storico nutrito di tradizioni.

Certamente il tutto, nella sua integrità storica, ereditata dal passato e rivalutata per il futuro, impone l’esigenza di uno strumento di attuazione promozionale, che resta ed è un “Piano di marketing”, sia esso “Territoriale, Sostenibile, e Sensoriale”, che deve articolarsi sia sul fronte interno, (ovvero sulla comunità locale, con l’intento di una fruizione del proprio territorio), sia sul fronte esterno (per interloquire con le comunità limitrofe ed esterne).

Migliorare, potenziare, stimolare, attrarre non è un’impresa che si può relegare agli attori partecipanti senza contestuali azioni di marketing, professionalizzate ma concertate in una azione non improvvisata, ben organizzata tra ruoli distinti e integrati tra il pubblico e il privato, contenenti in sé un’azione strategica positiva di lungo periodo, finalizzata a creare un valore aggiunto moltiplicatore di una rinnovata sostenibilità economico sociale del borgo, ovvero una nuova vita, portatrice di benefici.

I vari passaggi logici fondamentali del “Piano di marketing integrato” con i vari percorsi di valorizzazione territoriale, devono essere concertati con coerenza e coordinamento degli strumenti e delle risorse finanziarie che si pongono a terra per promuovere la nuova microeconomia circolare, esplicitando le sue positività di tipicità produttiva in differenti ambiti operativi, che ovviamente sono in primis il turismo di qualità rivolto a una dimensione locale esterna non massificata o massificante dell’offerta turistica stessa.

Il borgo sarà così rivitalizzato e non schiacciato da un potenziamento eccessivo, perché la stessa comunicazione deve essere interdipendente con la qualità degli obiettivi che si intendono quantificare.

La metodologia del piano di marketing, deve puntare alla valorizzazione del centro storico e delle sue risorse, facendo emergere, apprezzare con una comunicazione “Oriented” alla rivitalizzazione dell’insediamento urbano e ad un turismo sostenibile, volano delle risorse materiali o eccellenze tipiche agroalimentari e zootecniche, come DOP, IGP e altro.

Ne consegue che il piano così integrato può dar vita ad unico “Brand di qualità” che abbraccia l’operosità produttiva dell’intero territorio e il senso di appartenenza sociale al territorio, elemento questo indispensabile, motore propulsore per dar vita ad iniziative che coinvolgeranno l’intera comunità locale.

Un Brand che sarà rivolto ad un “Marketing interno” (comunità locale e limitrofa) e un “Marketing esterno” (dimensione esterna anche extraterritoriale, con investimenti poliedrici in strutture diffuse per l’accoglienza turistica di nicchia, B&B e agriturismo o alberghi diffusi). Naturalmente nell’operazione di “Marketing Oriented” bisognerà evitare una verticalizzazione del procedimento, il coinvolgimento della base sociale e la comunità locale restano gli elementi vitali per il successo.

Il fare di questa complessa iniziativa dalle origini verso un futuro rinnovato del borgo, rivitalizzato a nuova vita, impone un saper fare, e un saper scegliere, gli elementi intuitivi della progettualità, con cura, sapienza e conoscenza del territorio, in ogni sua parte, in ogni sua bellezza, motore propulsore delle iniziative volte ad un target responsabile, di una fruizione altrettanto attenta.

Questa elaborata strategia di valorizzazione e promozione, dovrà infine individuare politiche di sviluppo sociali ed economiche hanno ricadute reali, e si riverberano su prioritarie iniziative di marketing che pongono il territorio di riferimento e le attività persistenti in esso, in grado di partecipare a Work Shop di qualità e a Expo di vario genere, fiere ed eventi, raggiungendo una visibilità notevole nelle reti turistiche nazionali e internazionali.

La relativa evoluzione del borgo e della sua vita sociale ed economica, con il tempo consentirà al borgo e alla comunità di ricevere riconoscimenti di eccellenza per una promozione e immagine turistica superiore.

L’insieme così complesso, indurrà a sicuro successo, e porterà il borgo ad interagire positivamente con la dimensione esterna in uno scenario globale, tutelando la sua unicità e diversità offerta, moltiplicatrice di benefici ed economici e sociali per l’intera comunità residente.                  

Autore

Economista, Bio-economista, web master di eu-bioeconomia, ricercatrice Unicas, autrice e ideatrice di numerosi lavori scientifici in ambito internazionale. Esperta di marketing. Saggista, studiosa di geopolitica e di sociopolitica. È autrice dei saggi “Il paradosso della Monarchia” e di “Europa Nazione”. Ha in preparazione altri due saggi sull’identità e sulla politica europee.