
L’ipocrisia è uno dei comportamenti umani che meglio descrive le caratteristiche di ogni individuo che ne è “affetto”. Non e’ una malattia, ma è un’impronta che segna il modo di vivere relazionandosi nel sociale fingendosi di possedere determinati valori o sentimenti ma che nella realtà sono esattamente il contrario di ciò che manifestano in pubblico.
Le parole dette diventano azioni non corrispondenti al pensiero esposto, in tutto si opera in modo incoerente e si finge di avere qualità per ottenere vantaggi o approvazioni.
Questo è in teoria l’identikit dell’ ipocrita, ma nella realtà, viverli diventa veramente disgustoso. Ci sono ipocriti che agiscono in campo professionale rendendo impossibile il rapporto di condivisione sul posto di lavoro. Ci sono gli ipocriti nelle relazioni sentimentali e in alcuni casi possono diventare violenti e pericolosi se scoperti. Ma lasciamo a chi di dovere analizzare il lato psicologico di questi soggetti, limitandosi oggi a trattare l’ ipocrita palesemente indiscutibile che si svela senza fatica per quel che è… la figura dell’ ipocrita religioso, ossia il fedele che da buon cristiano prende parte alle celebrazioni eucaristiche professando appunto una fede che in realtà non corrisponde alle reali azioni .
L’ ipocrisia della fede, un fenomeno che in certe situazioni diventa esempio di falsa fede, determina una sorte di distacco da chi professa con semplicità e vero valore il proprio credo.
Ci sono persone che entrano a capo chino in Chiesa, fanno il segno della croce e si siedono fra le panche secolari delle mura storiche del loro paese fatto di devozione e amore. Ma quanto amore e devozione posseggono veramente coloro che pregano e al momento di scambiarsi il segno della pace selezionano le persone ignorandone altre?
Quale cristiano vero, nega il saluto al proprio simile?
Quale figlio di Cristo volta lo sguardo altrove fingendo di non vedere?
Chi non fa ingresso nello sguardo degli uomini come potrebbe entrare nello sguardo di Dio?
E si presentano come cultori di fede, mancando minuziosamente di rispetto e di educazione.
Come ci si può voltare dall’ altra parte facendo finta di non scorgere o peggio, sfacciatamente ignorando le persone con la noncuranza più assoluta?
Addirittura rifiutare di seguire la fila per ricevere l’eucaristia preferendo un sacerdote all’ altro con visibile disprezzo . I sacerdoti, in Chiesa sono ministri di fede e vanno rispettati.
Faccio fatica a comprendere il motivo che spinge a comunicarsi spingendosi su gambe che vanno avanti per apparire. Non riesco a capire certe persone e mi chiedo se in fondo conoscano la misericordia, l’ umiltà, il rispetto.
L’amore che Gesù ci insegna a distanza di duemila anni, ad amare il prossimo come se stessi, ad amare i nemici, ad agire con sacrificio per il bene degli altri, ha forse un significato andato perduto?
La fede non deve essere solo una questione di pratica religiosa ma una dimostrazione di vita reale nel quotidiano. Agendo in modo sincero e non ipocrita si guadagna credibilità e fiducia dagli altri.
Se in Chiesa si ripetono le frasi delle preghiere imparate a memoria e poi non si mette in atto il significato di tali frasi dette, non si dimostra integrità per vivere una vita coerente.
Ogni tanto i fedeli “PELLEGRINI DI IPOCRISIA”, dovrebbero fermarsi per riflettere, per capire e rendersi conto attraverso un obiettivo esame di coscienza, se le proprie azioni siano allineate con i veri valori.
E grazie alla riflessione si dovrebbe passare alla maturità di impegnarsi a migliorare se stessi per diventare più autentici.
La vera fede inizia dall’essere coerenti e sinceri con se stessi, per poi rispettare gli altri.
Non bisogna perdersi nel giudicare gli altri, bisognerebbe essere capaci di giudicare se stessi.
Non si finge di essere cristiani se come belve si azzanna chi sta accanto.
Non si nega il saluto quando si incontrano gli occhi della gente e cosa peggiore non si finge di non vedere. Ignobile il comportamento di chi vorrebbe sentirsi superiore.
Non si può essere simpatici a tutti ma non si può sentirsi giustificati nell’ ignorare chi si incontra sulla strada, negando persino la vicinanza nei luoghi sacri.
Siamo esseri umani, siamo persone, siamo cuore e anima, siamo belli o brutti. Siamo buoni e cattivi ma non abbiamo il diritto di ignorare o mancare di rispetto chi incontriamo lungo il nostro percorso di vita.
Il saluto appartiene agli angeli e chi non conosce questa regola di certo e’ un angelo vestito di nero , privo di ali e di luce vera.
L’ ipocrisia porta a lungo andare nel cadere nell’ isolamento, nel vivere un decadimento mentale che porta allo stress e alla solitudine perché nel sociale le persone ipocrite scrivono con la loro falsità un futuro privo di felicità da condividere nel tempo.
Se incontrate degli ipocriti, abbiate il coraggio di entrare nei loro occhi e se malgrado il vostro saluto essi ve lo negheranno, non sentitevi né inferiori né tantomeno superiori, semplicemente cristiani che con umiltà mettono in pratica gli insegnamenti di Gesù, non negando il proprio saluto a nessuno .