• 19 Giugno 2025
Editoriale

Papa Francesco , “ il papa che sembra sia stato preso dai Cardinali alla fine del mondo”, come disse lui stesso appena proclamato pontefice, – è stato il grande comunicatore, ha voluto lasciare la sua impronta indelebile, ha cambiato molte regole in Vaticano tutte basate sul concetto della povertà.  Lui che ha saputo cambiare molte regole della Chiesa.

 Il tema della povertà è sempre stato il nucleo del Suo pensiero e proprio come il fraticello di Assisi Papa Francesco ha dedicato ogni momento della sua vita al bene  degli altri .

Sin dal primo giorno ha rifiutato le ricchezze alle quali erano abituati i pontefici, lo stesso crocifisso e anello del pescatore li chiese in argento e non in oro, non volle le tipiche scarpe rosse continuò a calzare le Sue vecchie scarpe che poi fece sistemare dal calzolaio, rifiutò di abitare in grandi appartamenti a San Pietro, rifugiandosi a Casa Santa Marta, proclamava la povertà e la semplicità, non vedeva di buon occhio  i sacerdoti o le suore che possedevano automobili lussuose, era spiritoso e allegro e allo stesso tempo sapeva punzecchiare con battutine mirate.

Lui parlava in modo diverso, evitava le formalità, sapeva sorprendere tutti con la Sua presenza  improvvisa o con le sue telefonate inattese.

Testimone di speranza e di amore, ha avuto la forza di dimostrare quanto importante fosse la speranza di pace e di salvezza, un apostolo della misericordia, è stato da esempio nelle missioni in giro per il mondo sempre accanto agli ultimi, ai più deboli. Totalmente straordinario ha saputo portare la luce dove le tenebre coprivano la paura delle guerre.

Il Papa che ha avvicinato alla dottrina cristiana i non credenti, i fedeli di altre religioni, muovendo così la storia e unendo tutti i popoli con un senso di armonia umanitaria con il mondo laico.

Le esigenze per l’ essere umano, materiali e spirituali, erano la sua stessa esigenza. L’ immenso rispetto ecologico del pianeta terra per non dimenticare la preziosità dell’ uomo.

Papa Francesco  Era un Gesuita, con lo stile di vita di un francescano, da giovane avrebbe voluto dedicarsi agli altri diventando missionario per annunciare ovunque la parola di Gesù e  una volta divenuto pontefice ebbe modo di seguire Quella Sua grande vocazione per la missione, che Dio gli aveva conferito.

E’ stato un grande rappresentante del bene comune, è stato il povero fra i poveri, ha portato nelle piazze, nelle nazioni, nei continenti, in ogni parte del pianeta la parola di Gesù riportata nel Vangelo, con semplicità e sempre con un sorriso.

Ha accarezzato con dolcezza i bambini di tutto il mondo, era il Papa dei giovani, era il Papa dell’ allegria, si prestava ad ogni dibattito, contro la cattiva politica, contro la corruzione , comprendendo anche il sistema economico sbagliato dello stesso Vaticano portando  a galla diversi scandali. Allo stesso modo  ha condannato gli atti di pedofilia con fermezza e senza nulla celare, la verità sempre come una priorità per il bene dell’ umanità.

Condannava l’ intelligenza artificiale se usata per mettere da parte l’ intelligenza umana.

Qualcuno lo appellò come il Papa comunista, ma lui rispose di essere il Papa che agiva come il Vangelo chiede di vivere.

Ha sempre mostrato determinazione senza mai  vacillare, ha dichiarato più volte che il vero cristiano deve saper servire, adoperarsi, donarsi, senza fingere di essere cristiani andando sempre in chiesa ma poi una volta usciti  comportandosi con cattiveria, invidia e arroganza. Il vero cristiano non e’ ipocrita!

Papa Francesco e’ stato il parente che andava a trovare i familiari a casa sedendosi con loro per mangiare i piatti semplici di una volta, chiacchierando come si fa nella riservatezza di una famiglia. Raccontava spesso di sua nonna Rosa, tanto amata, che parlava poco ma che fu tanta cara e che gli insegnò a coltivare il rispetto e l’ amore con la dolcezza che solo una nonna può donare, fu proprio la nonna ad insegnargli le prime preghiere. E proprio per rendere solenne l’ amore verso i nonni istituì nel 2021 la giornata mondiale dei nonni e degli anziani la quarta domenica di Luglio  alla memoria dei Santi Gioacchino e Anna , nonni di Gesù.

Era il Papa che usciva di nascosto per recarsi dai bisognosi, era il Papa che ha lasciato un senso profondo di vuoto in tutti, era un esempio, un riferimento. Era il Pontefice con cui si poteva parlare di ogni cosa, ci si poteva confidare, perché lui era il Papa della gente, fra la gente.

Papa Bergoglio come San Francesco e’ stato l’ uomo della povertà, della pace che ama e custodisce il creato…che desiderava una chiesa povera, nella quale non si dovesse pagare per la celebrazione di un sacramento e che  abolì vecchi tariffari obbligati, perché le preghiere non hanno prezzo, Egli diceva.

Con il giubileo, Francesco ha aperto  le porte sante come porte del cuore dove la speranza di salvezza  non delude mai.

Con la sua morte  nel giorno del lunedì dell’Angelo è bello pensare che sia come un messaggio che ci arriva per proclamare la Risurrezione.

Ognuno conserverà dentro i propri ricordi un’immagine di Papa Francesco, soggettiva e personale, ognuno porterà nel cuore un episodio, un’espressione, un gesto…io voglio custodire ma condividendo con tutti, come Francesco ci ha insegnato, delle Sue frasi per meditare e riflettere: “Dio perdona sempre, siamo noi che ci stanchiamo di perdonare”. “Non dobbiamo avere timore della bontà e della tenerezza”. “La cultura del benessere ci porta ad essere insensibili e indifferenti.”

E una frase che ogni volta pronunciava con umiltà…“Per favore non dimenticate di pregare per me”. Il Testamento:“ La mia sofferenza offerta al Signore per la pace e la fratellanza dei popoli”

Autore

Carmela Picone nasce nel 1969 a Solopaca , in provincia di Benevento. Dopo aver conseguito il Diploma di Maturità Classica, leggendo Pirandello scopre la passione per il teatro. Partecipa e vince un concorso letterario con La Libroitaliano Editore e vede le sue poesie pubblicate in un’antologia. Scrive il romanzo “Gocce d’Amore” che ottiene immediato successo tanto da interessare un regista romano che chiede all’autrice di scrivere una sceneggiatura tratta dal proprio libro per la progettazione di un film. Nel 2021 scrive “La poesia delle parole semplici” una silloge pubblicata dalla Atile Editore. Le passioni restano la scrittura, i viaggi ,la recitazione e la pittura . Ama molto viaggiare, scoprire nuove culture, ammirare nuovi paesaggi e far tesoro delle emozioni che ne scaturiscono dopo ogni luogo ammirato. La sua ambizione più grande resta quella di promuovere il territorio nel quale è nata, e dove oggi s’impegna nel sociale per tenere vive le tradizioni e per portare alla conoscenza di tutti la meraviglia e i tesori della sua terra. piccola perla del Sannio.