• 27 Luglio 2024
Editoriale

“Storia in Rete” se ne va. Da questo mese non troverete più la bella rivista storica inventata, ideata e diretta da Fabio Andriola nelle edicole. Ci mancherà. Stava per uscire il  numero 199, le è mancato il fiato per lambire le  Duecento copie che puntualmente da circa un ventennio ci offriva. E non per mancanza di lettori, quanto per ostacoli insormontabili di carattere editoriale, complessi e confusi ai quali nessuno si opposto. Neppure quelle fondazioni, associazioni, organizzazioni che sproloquiano sull’egemonia della cultura della sinistra da battere si sono date da fare, con uno piccolo obolo magari, per scongiurare la fine di una delle più significative, moderne, accattivanti riviste che raccontava la storia vicina e lontana dell’umanità con sobrietà, intelligenza, verifica delle fonti, eleganza formale, contenuti avvincenti.

Così vanno le cose in questo strambo Paese dove tutti sono pronti a reclamare la loro parte (politica), ma poi non danno seguito a ciò che promettono. E “Storia in Rete” è un misfatto politico, oltre che editoriale. La si poteva salvare, come non sta a noi dirlo. Ma le risorse che vengono messe in campo da una certa Destra in primo luogo autorizzano a ritenere che soltanto l’ignavia ha voluto seppellirla. E teniamoci l’egemonia culturale della sinistra, dunque. Consolandoci, con il nobile comunicato che qui riportiamo diffuso da Andriola al quale va la nostra solidarietà che estendiamo a tutti i colleghi, collaboratori, amici della pubblicazione tra le più innovative che siano apparse nel campo dell’indagine storiografica negli ultimi due decenni. E speriamo che ritorni. Più forte e più bella di prima.

Si legge nel comunicato che dal questo mese di luglio, dunque, “Storia in Rete” – alla quale non sono mancati i lettori fino all’ultimo, ma soltanto pochi abbonamenti che avrebbero permesso la continuità della pubblicazione – “non sarà in edicola col suo numero 199 e con il previsto Speciale estivo. Dopo quasi vent’anni, 198 numeri e una ventina di speciali monografici, la corsa del nostro giornale si ferma. Per sempre? Difficile dirlo. Per qualche mese? Sicuramente. Le ragioni di questo stop non sono però da ricercare, nonostante il periodo complicatissimo, in particolari difficoltà di mercato: infatti, nonostante i tempi difficili, in questi anni “Storia In Rete” ha dimostrato di avere un pubblico fedele e consolidato che continua a rappresentare la nostra vera forza e a cui va il mio ringraziamento.

“Nell’impossibilità di citarli tutti, voglio qui anche ringraziare i tanti – davvero tanti – collaboratori che hanno arricchito il giornale con i loro articoli e con la loro passione. E’ grazie a loro che in questi anni abbiamo – credo – potuto tener ben dritta la barra della nostra linea editoriale: dare notizie tenendosi ben lontani da qualunque forma di “politicamente corretto.

“A lettori, collaboratori e amici rivolgo per ora l’invito a tener d’occhio il nostro sito e di iscriversi, se non l’hanno già fatto, alla nostra newsletter. Sono due strumenti che c’erano già prima della rivista e che contiamo di rafforzare per continuare il nostro lavoro. In attesa di tempi migliori.” La firma è del direttore Fabio Andriola. 

E noi siamo con lui. Con amicizia e disponibilità qualora si manifestassero forze in grado di farla rinascere, o meglio di continuare una entusiasmante avventura che non ci rassegniamo a veder morire per l’ignavia di chi avrebbe potuto salvarla e non ha mosso un dito.