Quando se ne va un amico, con cui si è condiviso quasi mezzo secolo di vita, se ne va anche una parte di te. E’ quel che ho provato accompagnando negli ultimi giorni della sua esistenza terrena, fino al limite estremo, Giuseppe Del Ninno cui mi legavano  un affetto ed una stima profonda che in circa cinque decenni non ha mai subito un minimo di distacco. Scrittore, giornalista, memorialista, poeta, critico cinematografico, Del Ninno ci ha lasciati, all’età di 78 anni (era nato a Napoli il 3 maggio 1947), il 10 di giugno, vivendo con coraggio, eleganza, misura per oltre due anni la terribile ed inesorabile malattia che lo ha stroncato.

Mai una parola di troppo sul suo male, mai un lamento che pur sarebbe stato comprensibile, al di fuori della cerchia dei suoi familiari e degli amici più cari. E’ con la forza della volontà che si superano gli ostacoli più ardui, mi disse qualche settimana fa,- dopo essere stato a Napoli, accompagnato da uno dei suoi figli, Alessandro e dalla moglie Patrizia- che si affrontano le intemperie. Aveva voluto partecipare ai festeggiamenti per lo scudetto e approfittarne per mostrare ai suoi l’antica casa dove era nato ed abitato da bambino prima di trasferirsi con la famiglia a Roma.

Quella volontà che gli ha dato il vigore per scrivere, viaggiare, socializzare, organizzare cene in casa sua e fuori. L’ultimo “pellegrinaggio” lo abbiamo fatto con le nostre consorti e la figlia Priscilla, giornalista brillante, a Lourdes, ed io rimasi sbalordito, consapevole del male che lo affliggeva, dalla capacità di affrontare i cammini più aspri, della curiosità di vedere tutto, di raccogliersi in preghiera più volte al giorno.

Del Ninno apparteneva a quella razza di aristocratici dello spirito per i quali nulla è impossibile se non la morte che arriva senza preavviso e non guarda in faccia a nessuno. Fondamentali per lui erano il sacro e la cultura, ed entrambi erano l’essenza del suo essere, i pilastri del suo modo di essere, le catene alle quali si teneva aggrappato. I suoi scritti lo dimostrano. Anche quelli, per così dire, “militanti”, improntati cioè ad una visione del mondo che oggi non va tanto da moda. E la militanza culturale, unitamente ad una profonda ragione religiosa che ne giustificava le scelte, è stata la ragione della sua esistenza al di fuori della meravigliosa famiglia che ha saputo costruire con passione, tenacia, intelligenza, insieme con la sua adorata compagna, trasmettendo a Massimiliano, Priscilla e Alessandro un patrimonio di valori che fin da piccoli hanno interiorizzati ed ora da adulti praticano pienamente.

Appartenente, in ragione di tutto questo, a quella che potremmo chiamare la “cultura non conformista”, Del Ninno, fin da giovanissimo ha cercato e trovato i motivi profondi della fedeltà agli insegnamenti familiari che comprendevano l’amor patrio, il sentimento della comunità, l’onore e la fedeltà a tutto ciò che non è negoziabile. Ritrovò tutto questo in un gruppo di giovani amici alla fine degli anni Settanta, dopo aver pubblicato nella splendida collana dell’editore Volpe, “LArchitrave”, Risorgimento e controrivoluzione. Quel gruppo divenne noto come  Nuova Destra della quale lui divenne una sorta di fratello maggiore, adattando all’Italia, dove forte era il sentimento di cambiamento nella cultura politica, le idee ed il modo si viverle della Nouvelle Droite francese il cui capofila era Alain de Benoist. Non a caso di quest’ultimo scrisse l’introduzione all’edizione italiana di Vu de droite, il voluminoso dossier sui mutamenti ideologici e culturali che guadagnò all’autore il Prix de l’Academie francaise. Poi, molti anni dopo, Del Ninno avrebbe presentato con uno scintillante saggio L’esilio interiore, sempre del saggista francese. In realtà questa comunanza di idee con la scuola transalpina, che lo avrebbe avvicinato al critico cinematografico del “Figaro” Michel Marmin, si fondava sulla metapolitica della quale Del Ninno è stato uno dei maggiori interpreti e studiosi nel tentativo di immettere nel dibattito culturale italiano il superamento delle categorie tradizionali della politica.

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