• 18 Novembre 2025
Tradizioni & Leggende

“La montagna respira ancora – E stavolta ha ripreso a chiamare.”

VALLEDRANE – A distanza di anni dall’ormai celebre “Maledizione del Sanatorio”, la valle torna a essere teatro di mistero, paura e sparizioni. Nella notte tra sabato 4 e domenica 5 ottobre 2025, un nuovo gruppo di esploratori e ricercatori, provenienti da diverse regioni italiane e da alcuni paesi europei, ha tentato di riportare alla luce la verità dietro la leggenda di Alice e dei primi dispersi.

Ma qualcosa — o qualcuno — li stava aspettando.

Il ritorno nella nebbia

Secondo quanto riferito dalle squadre di soccorso, il gruppo composto da una cinquantina di persone era giunto nella zona venerdì pomeriggio. La base era stata allestita nei pressi del vecchio parcheggio forestale, vicino al sanatorio di Valledrane, un edificio in rovina ormai inghiottito dal bosco e da decenni vietato all’accesso.

Gli esploratori erano dotati di droni, videocamere termiche e apparecchi per rilevare campi elettromagnetici. L’obiettivo, era raccogliere prove documentate delle presenze anomale segnalate nel 2023, durante le precedenti spedizioni.

Tutto sembrava procedere normalmente fino alle 22:37 di sabato. Poi, il buio.

I droni si sono spenti contemporaneamente, le comunicazioni radio si sono interrotte con un lungo fischio statico, seguito da un messaggio disturbato, l’ultimo….

“Non siamo soli qui dentro… le pareti… respirano…”

Da quel momento, nessuno dei ricercatori è stato più visto.

Un luogo che rinasce dal silenzio

Chi conosce la valle racconta di un odore di ferro e fumo nell’aria, di una nebbia color ocra che ha avvolto tutto intorno all’edificio per ore.
Un pastore del vicino borgo di Pertica Alta ha dichiarato…

“alle tre del mattino ho sentito una campana suonare dal bosco. Ma non c’è nessuna chiesa laggiù da più di cinquant’anni.”

L’area è stata raggiunta all’alba dalle autorità, delle tende e delle attrezzature del campo base restano solo resti carbonizzati e tracce di fango trascinate verso l’interno del bosco.
Nel corridoio d’ingresso del sanatorio, sulle pareti, gli inquirenti hanno trovato segni profondi di graffi e una serie di incisioni in latino, parzialmente leggibili,

“Nos redimus. Curet, qui curatus fuit.”
(“Noi torniamo. Guarisca chi fu guarito.”)

Ma la scoperta più agghiacciante è avvenuta nella sala operatoria del vecchio padiglione est, infatti sul pavimento, coperto di ruggine e muffa, una pozza d’acqua nera rifletteva immagini che non corrispondevano a ciò che si trovava nella stanza. Alcuni soccorritori giurano di aver visto volti muoversi sotto la superficie, come se qualcuno stesse ancora cercando di emergere.

L’ombra di Alice

Secondo la leggenda locale, Alice era una giovane infermiera del sanatorio, scomparsa misteriosamente negli anni ’50 dopo un incendio che distrusse parte dell’edificio. Si dice che il suo spirito non abbia mai lasciato la valle e che appaia a coloro che osano disturbare il suo riposo.

Uno dei pochi superstiti della spedizione del 2023, oggi irreperibile, aveva dichiarato;

“Alice non vuole male. Ma il luogo sì. È la casa a nutrirsi di chi la cerca.”

Durante le indagini di domenica mattina, i soccorritori hanno ritrovato nei pressi del cancello una collana d’argento, la stessa che, secondo vecchie fotografie, apparteneva ad Alice. Dentro, una miniatura fotografica mostrava un gruppo di persone sorridenti — gli undici ricercatori scomparsi — ma dietro di loro, nel riflesso di una finestra, appariva una dodicesima figura, un volto pallido, senza occhi.

Fenomeni inspiegabili

L’Istituto Meteorologico Lombardo ha registrato quella notte un’anomalia magnetica concentrata in un raggio di 400 metri intorno al sanatorio, il campo elettromagnetico ha oscillato in modo anomalo, mentre la temperatura è scesa di oltre dieci gradi in meno di tre minuti.
Le videocamere dei droni, recuperate il giorno dopo, contengono solo pochi frame utilizzabili, in uno di essi, per un istante, si vede il corridoio principale illuminato da una luce tremolante e una sagoma che attraversa lentamente l’obiettivo. Poi, silenzio.

Gli esperti chiamati sul posto hanno escluso la possibilità di cause naturali note.
“È come se qualcosa avesse piegato lo spazio all’interno dell’edificio,” ha dichiarato un tecnico.

La valle che inghiotte

Pur con il passare delle ore, la nebbia non si è ancora dissolta completamente, i sentieri che conducono al sanatorio sembrano mutare, confondersi tra i rovi. Alcuni soccorritori riferiscono di aver udito voci di bambini, risate lontane e passi dietro di loro, sincronizzati ma invisibili.

Un vecchio eremita della zona ha aggiunto, con voce rotta,

“Ogni volta che qualcuno entra lì dentro, il sanatorio si ricorda. E quando si ricorda, si risveglia.”

Le autorità hanno ora interdetto completamente l’accesso all’area, circondata da recinzioni e monitorata da telecamere ma questo, forse, non basterà a fermare chi ancora cerca risposte.

Una luce nella notte

Stanotte, diversi testimoni hanno segnalato una debole lanterna muoversi tra le finestre del padiglione centrale. Alcuni giurano che fosse una figura femminile, i capelli lunghi e sciolti, che sembrava guidare la luce attraverso la nebbia, come se cercasse qualcuno.
Poi, il bagliore si è spento, lasciando solo il silenzio.

Eppure, chi conosce la storia del sanatorio giura che quella lanterna non sia un presagio di terrore, ma di speranza.
Forse i primi esploratori — o ciò che resta di loro — sta ancora cercando di ritornare indietro .
Forse, nella valle che divora, una parte di luce resiste ancora.

Autore

Marco Pilla nasce a Pavia il 24 settembre 1981 in una famiglia di alta borghesia. Fin da giovane, sviluppa un forte legame con il nonno materno, Vincenzo Cremonesi, un esperto forgiatore. È proprio da lui che Marco apprende l’antica arte della lavorazione dei metalli, che segnerà profondamente il suo percorso di vita e professionale.Oltre alla sua passione per l’artigianato, Marco è un professionista riconosciuto. È iscritto al registro dei periti araldici presso la Camera di Commercio di Pavia (n. 253, iscrizione dell’11 gennaio 2021). Inoltre, svolge il ruolo di arbitro presso il Tribunale Arbitrale di Milano, un organo partecipato dalla Camera di Commercio e riconosciuto dal Ministero degli Interni.Attualmente, è anche in attesa di rinomina come Consulente Tecnico d’Ufficio (C.T.U.) presso il Tribunale di Pavia.