Ida Magli è sepolta al Vittoriale degli Italiani.

Per sua espressa volontà.

Un contesto naturalistico unico, che coniuga la Memoria con la Tradizione e l’ Estetica con la visione onirica della Bellezza.

Sul Lago di Garda il paesaggio ha l’ampiezza del tempo immortale, che si tramanda nella contemplazione.

L’atmosfera dannunziana custodisce il riposo calmo della musicalità del rombo e dell’immaginario. Tra l’aereo sospeso nello spazio, i sommergibili arditi, la prua e la nave Puglia, ancorate nello spazio indefinito, scorre paziente il Tempo.

Silenzioso testimone resta il tavolo con la tartaruga incisa e le sue cicliche lune, eloquente la statua di Francesco d’Assisi domina l’ abbraccio della natura.

Ida sembra ascoltare la lentezza del ruscello, mentre osserva le vele spiegate nell’orizzonte del Lago.

Riposa con i suoi pensieri e il suo coraggio in un indelebile viaggio nel canto del nostro essere uomini con radici che non si dimenticano.

Le civiltà possono morire come è naturale che sia. Ma non si dimenticano, perché ogni verità dimenticato è persa.

A due passi Salò. 

L’alzabandiera al centro e il mausoleo del Vate recitano l’indifendibile tempo dell’uomo in un crepuscolo tra i notturni di Chopin, da lei tanto amati, e il panismo dannunziano.

 Ida Magli. Il Vittoriale degli Italiani.

Una testimonianza che recita ciò che siamo stati, ciò che siamo ciò, che abbiamo ereditato, ciò che tramandiamo.

Infinitamente nel tempo.