• 16 Ottobre 2024
Benessere

Ebbene sì!  Scrivere fa bene alla mente e al corpo. Si può scrivere per hobby, per lavoro, per allenare la mente o per pura passione e in tutti questi casi si è constatato che il potere della scrittura sta nel metterci in contatto con la nostra parte emotiva, mettere in comunicazione il mondo conscio con quello inconscio, attuando un’azione terapeutica. 

Scrivere ci fa sentire liberi,  ci permette di scrivere ciò che si vuole, di andare oltre i nostri limiti , di manifestare con le parole scritte ciò che non si riesce a dire verbalmente.  

Si scrive per gli altri, mai solo per sé stessi, per poter essere letti, per comunicare e sedurre, si passa al lettore qualcosa di nostro che pensavamo interessasse solo a noi. Scrivere permette, di portare altri nel proprio mondo per tutta la durata della lettura, di essere magici, di poter buttare sulla carta il proprio dolore. Il caos dei pensieri che si hanno in testa, scrivendo, trova un ordine. 

Scrivere come pure leggere ci fa emozionare. I nostri vissuti e le nostre emozioni trovano una struttura, e vengono elaborati, e si osservano con il giusto distacco.  Pennebacker, studioso del potere della narrazione, ha sperimentato che scrivere in modo narrativo, non disorganizzato, trasforma i vissuti emotivi e cognitivi in una struttura linguistica con una precisa dimensione spazio-temporale.  Sostiene che traducendo in parole dei fatti e delle emozioni riferiti a qualche evento traumatico, ma non solo, possa portare alla risoluzione di un disagio.  Scrivere è utile per alcuni problemi, per altri occorre l’aiuto di un professionista.  Scrivere aiuta a recuperare ricordi lontani o rimossi, a prendersi uno spazio, a confrontarsi con sé stessi smettendo di bluffare, a stare soli con sé stessi per non temere i vuoti e smettere di essere iperattivi.  

I benefici dello scrivere, dipendono dalle caratteristiche individuali, e sono: tradurre i pensieri in parole; delineare una linea temporale che permette di esaminare i motivi e gli effetti degli eventi; comprendere il mondo circostante. I sentimenti, i pensieri, i desideri, che abbiamo davanti agli occhi, scritti sulla carta, ci fanno pensare a come realizzarli, e diventano delle strategie motivazionali che permettono di concentrarci meglio sugli obiettivi. 

Chi scrive deve poter terminare il compito senza sentirsi incapace e inferiore. Non deve provare ansia, deve poter buttare fuori ciò che accade, prova, pensa e decide senza vergogna o sensi di colpa. Gli effetti terapeutici della scrittura sono di due tipi: psicologici e fisici. A livello psicologico, libera la mente da pensieri oppressivi, riduce l’ansia, aumenta il tono dell’umore, riduce stress autosvalutazione e somatizzazione; a livello fisico: effetti positivi sulle funzioni immunitarie e meno uso di farmaci. 

Quando ricorrere alla scrittura? Nella gestione dei sentimenti negativi, ricordi traumatici, disturbo post traumatico da stress, elaborazione del lutto, accettazione dei cambiamenti normativi del ciclo di vita, necessità di guardare i problemi da un’altra prospettiva, prevenzione delle ricadute di ansia depressione e dipendenze, definire obiettivi e piani d’azione per raggiungerli. 

La spiegazione del perché funziona la tecnica della scrittura  sta, nella capacità di riorganizzare mentalmente l’evento o la situazione traumatica e non, attraverso la narrazione, quindi si riduce la fatica mentale per allontanare l’evento dalla coscienza;  nel tradurre in termini digitali (linguaggio) un segnale analogico( emozione ed esperienza emozionale); nell’incremento della memoria di lavoro; nei soggetti maschili nell’esprimere i propri sentimenti, elaborandoli; nella narrazione si costruisce la propria storia, del proprio sé, rinforzandone una rappresentazione positiva; nel promuovere le competenze necessarie per fronteggiare gli eventi della vita o le fasi critiche e prevenire un disagio nelle situazioni. 

Cosa aspetti!  prendi un taccuino e una penna e comincia a narrare la tua storia, e se vorrai noi la leggeremo.

Autore

Psicologa clinica della persona dell'organizzazione e della comunità Psicogeriatra e docente dello stesso Master - La Sapienza. Coach cognitivo Criminologa minorile Dipendente Regione Lazio