• 27 Luglio 2024
Itinerari

Il fiume Calore è tra i più importanti corsi d’acqua dell’Italia meridionale.  La sorgente è nel Cervati, il monte più alto di tutta la Campania. Secondo lo storico Alfonso De Blasio, il nome deriverebbe dal termine osco “calore”, con il significato di “fiume” che “scorre” e avrebbe la particolare caratteristica di acquisire una temperatura più alta rispetto agli altri affluenti. Il fiume nasce dai tipici corsi d’acqua a carattere montano, l’acqua che scorre incastrata tra le rocce, ha dato origine a fenomeni particolarmente suggestivi. Si tratta di quelle formazioni chiamate “marmitte dei giganti” che sono cavità di forma semisferica, prodotte dal fluire turbinoso delle acque rinforzato dall’azione meccanica di sedimenti da esse trasportate.

Il fiume raggiunge il Beneventano, la Valle Caudina, la Valle Telesina ricevendo come affluente principale il Sabato e a Castel Campagnano, poco dopo Amorosi, si versa nel Volturno.  Prende le fattezze di un fiume dalla portata considerevole, che poco alla volta nel suo percorso si ingrossa, dal Monte Accellica, nel territorio del comune di Montella, in Irpinia. Prosegue verso nord fino a Castelfranci, dove devia verso nord-ovest raggiungendo Taurasi.

Si dirige poi di nuovo verso nord fino ad Apice, dove riceve le acque dell’Ufita. Dalla confluenza con questo fiume prosegue ad ovest con un percorso ricco di anse che prima attraversa Benevento e poi scavalca verso nord-ovest  Camposauro, dopo il quale segna, nella parte finale del suo corso, la pianura della valle Telesina fino alla confluenza con il Volturno, nel comune di Amorosi.

Identifichiamo tre gruppi di sorgenti: la  Scorzella, Candraluni (Candraloni) e l’Aceleca (Accellica). La Scorzella è a 800 metri di altezza dove sgorga l’acqua, creando un piccolo ruscello che poi incontra altre due sorgenti: Troncone e Tronconciello. Il fiumiciattolo continua a scorrere verso valle e salta, creando la cascata della Tufara. L’acqua proveniente da queste sorgenti costituisce lo zoccolo di quello che viene definito “acquedotto orientale” e alimenta comuni di Nusco e Lioni. La valle del Calore Irpino, nel tratto compreso tra la piana di Apice, dove tocca i comuni di Venticano e di Mirabella Eclano, e quella di Telese, a causa della sua posizione di sbocco di gran parte delle vie di comunicazione tra Puglia, Campania, Irpinia e Molise, fu in passato teatro di importanti eventi bellici. Ne segnaliamo i più significativi.

1) Battaglia di Benevento del 275 a. c., quando Pirro vi fu battuto dal console Manio Curio Dentato;

2) Seconda guerra punica del 214 a. c., quando Tiberio Sempronio Gracco vi sconfisse il generale cartaginese Annone;

3) Battaglia di Benevento del 1266, quando vi fu sconfitto e vi morì Manfredi di Svevia.

Il fiume viene citato anche da diversi autori classici (Tito Livio, Vibio Sequestre e Appiano) ed è oggetto di diversi articoli di cronaca antica.  

Nel 1938 fu costruito l’Acquedotto “Alto Calore”, a cui aderirono trentadue comuni della provincia di Avellino e sei di quella di Benevento e solo successivamente sono entrati a farne parte moltissimi altri.

Oggetto di fauna ittica, lungo il suo corso, vi erano vari mulini ad acqua: uno a “Baruso”, uno in località “Bagno” di Cassano Irpino e quello fatto edificare nel 1565 dal conte Garsia II di Cavaniglia in località “Ponte della Lavandaia”, che dopo molti crolli della diga fu completato nel 1599, non unica opera di notevole interesse, basti ricordare la diga che si trova in località Serroni.

Merita un cenno il Ponte Vanvitelli, chiamato anche Ponte di Calore, dal nome del fiume che sormonta, si trova a Benevento, collega la parte bassa della città con il centro storico. Fino alla fine degli anni Sessanta, era l’unica strada per poter accedere alla zona alta della città, ed era transito obbligato per le automobili ed i pedoni. Il ponte storico, infatti, costituì più volte un’opportuna diga durante le piene del fiume Calore. Dopo la spaventosa alluvione nell’ottobre 1949, fu distrutto e rimpiazzato da un più agile ponte a sole tre arcate, e furono effettuate nel contempo poderose opere di arginatura.

Autore

Giurista e pubblicista. Ha lavorato presso casa editrice e collaborato in 4 testate giornalistiche sia nel Casertano che nel Beneventano; precedentemente titolare di un blog.