• 19 Maggio 2024
Economia

Le criptovalute sono delle valute digitali decentralizzate basate su una tecnologia chiamata blockchain. La blockchain è un registro pubblico e distribuito che conserva tutte le transazioni effettuate con una criptovaluta in modo sicuro e immutabile. Le criptovalute si basano su principi simili a quelli di Auriti, come la decentralizzazione, la fiducia e la convenzione. Infatti, le criptovalute non dipendono da alcuna autorità centrale, ma sono generate e gestite dalla rete degli utenti, che ne riconoscono il valore in base alla fiducia e alla convenzione. In questo senso, le criptovalute sono delle monete complementari, che sfidano il monopolio di emissione della banca centrale e che si propongono come alternative al sistema monetario tradizionale.

Un modo semplice per spiegare la blockchain è immaginarla come un album di figurine che tutti possono vedere e aggiornare, ma che nessuno può modificare o distruggere. Ogni figurina rappresenta una transazione, cioè uno scambio di qualcosa tra due persone, come soldi, oggetti o informazioni. Ogni figurina ha un codice segreto che la rende unica e sicura, e che la collega alla figurina precedente e a quella successiva.

Ogni volta che qualcuno fa una transazione, deve incollare una nuova figurina nell’album, e tutti gli altri possono vederla e controllarla. Così, l’album si allunga sempre di più, e diventa una catena di figurine, o una blockchain. L’album è custodito da tante persone in giro per il mondo, che hanno una copia identica e che si aiutano a tenere l’ordine e la verità. Queste persone si chiamano nodi, e sono come dei custodi dell’album. Nessuno può ingannare o rubare le figurine, perché tutti i nodi le controllano e le proteggono. Se qualcuno prova a cambiare o a cancellare una figurina, tutti gli altri se ne accorgono e lo impediscono. Così, la blockchain è una tecnologia che permette di fare delle transazioni in modo sicuro, trasparente e condiviso, senza bisogno di un capo o di una banca che le gestisca.

Un altro esempio possibile per spiegare meglio la blockchain potrebbe essere considerarla come un “libro magico”. Questo nome cerca di rendere l’idea di un registro che contiene tutte le informazioni sulle transazioni fatte con una moneta digitale, e che ha delle proprietà speciali, come la sicurezza, la trasparenza e la condivisione. Il libro magico è visibile e aggiornabile da tutti quelli che usano la moneta digitale, ma nessuno può modificarlo o cancellarlo. Il libro magico si allunga sempre di più, e diventa una catena di pagine, o una blockchain appunto. Il libro magico è custodito da tante persone in giro per il mondo, che hanno una copia identica e che si aiutano a tenere l’ordine e la verità. Queste persone si chiamano “nodi”, e sono come dei guardiani del libro magico. Il libro magico permette di fare delle transazioni in modo sicuro, trasparente e condiviso, senza bisogno di un capo o di una banca che le gestisca.

Le criptovalute sono nate nel 2009, con la creazione del Bitcoin, la prima e più famosa criptovaluta al mondo. Il Bitcoin è stato inventato da una persona o un gruppo anonimo che si fa chiamare Satoshi Nakamoto, che ha pubblicato un documento in cui spiega il funzionamento e le caratteristiche del Bitcoin. Il Bitcoin si basa su un algoritmo che limita la sua quantità massima a 21 milioni di unità, e che regola la sua emissione attraverso un processo chiamato mining, che consiste nel risolvere dei problemi matematici complessi per validare le transazioni e aggiungere nuovi blocchi alla blockchain.

Il mining richiede una grande quantità di energia elettrica e di potenza di calcolo, e premia i minatori con delle nuove unità di Bitcoin. Il Bitcoin si basa anche su un meccanismo di consenso, che richiede che la maggioranza degli utenti della rete sia d’accordo sullo stato della blockchain e sulle sue modifiche. Il Bitcoin si propone come una moneta globale, sicura, trasparente e resistente alla censura.

Il Bitcoin ha avuto una rapida diffusione e una forte crescita di valore, attirando l’interesse e l’investimento di milioni di utenti, di imprese, di istituzioni e di mercati. Il Bitcoin ha anche ispirato la nascita di altre criptovalute, che hanno introdotto delle varianti e delle innovazioni rispetto al Bitcoin, sia a livello tecnico che a livello funzionale.

Tra le principali criptovalute, possiamo citare Ethereum, Tether, BNB, Solana, XRP, USDC, Cardano, Avalanche e Dogecoin, che si differenziano per il loro valore, la loro capitalizzazione, il loro volume, la loro velocità, la loro scalabilità, la loro sicurezza, la loro programmabilità e la loro utilità. Alcune criptovalute, infatti, non sono solo dei mezzi di pagamento, ma anche delle piattaforme per lo sviluppo di applicazioni decentralizzate, che offrono dei servizi e delle funzioni sempre più avanzati e diversificati, come il DeFi (finanza decentralizzata), il NFT (token non fungibili), il gaming, il social media, l’identità digitale, la governance, la privacy e molto altro.

Le criptovalute sono oggi un fenomeno globale, che coinvolge milioni di utenti e miliardi di dollari. Le criptovalute sono anche un fenomeno in continua evoluzione e innovazione, che offre delle opportunità e delle sfide per il futuro del sistema monetario. Le criptovalute sono infine un fenomeno che richiede di essere studiato e compreso, perché ci offre degli spunti di riflessione e di confronto su un tema cruciale e attuale, come quello della moneta. Le criptovalute sono, in un certo senso, l’erede e il successore del SIMEC, la moneta alternativa inventata da Auriti, che ha anticipato e ispirato le loro caratteristiche e i loro principi.

Non vi è infatti modo migliore per esplorare le teorie monetarie di Giacinto Auriti se non il confronto con le moderne criptovalute, come il Bitcoin, che sono appunto delle valute digitali decentralizzate basate sulla tecnologia della blockchain.

Abbiamo visto infatti che la blockchain è un registro pubblico e distribuito che conserva tutte le transazioni effettuate con una criptovaluta in modo sicuro e immutabile. Le criptovalute si basano su principi simili a quelli di Auriti, come la decentralizzazione, la fiducia e la convenzione. Infatti, le criptovalute non dipendono da alcuna autorità centrale, ma sono generate e gestite dalla rete degli utenti, che ne riconoscono il valore in base alla fiducia e alla convenzione. In questo senso, le criptovalute sono delle monete complementari, che sfidano il monopolio di emissione della banca centrale e che si propongono come alternative al sistema monetario tradizionale.

Tuttavia, ci sono anche delle differenze e tra il SIMEC e le criptovalute, che meritano di essere analizzate. Una differenza riguarda il modo in cui le criptovalute sono create e distribuite. Mentre il SIMEC era emesso da una società fondata da Auriti, che lo vendeva ai cittadini ad un valore di cambio prefissato con la lira, le criptovalute sono create da un processo chiamato mining ossia frutto di un calcolo o operazione matematica, che consiste nel risolvere dei problemi matematici complessi per validare le transazioni e aggiungere nuovi blocchi alla blockchain.

Il mining richiede una grande quantità di energia elettrica e di potenza di calcolo, e premia i minatori con delle nuove unità di criptovaluta. In questo modo, le criptovalute sono generate in modo decentralizzato e distribuito, senza alcun intervento di una società o di un ente centrale.

Un’altra differenza riguarda il modo in cui le criptovalute sono regolate e controllate. Mentre il SIMEC era soggetto alle norme e alle autorità del sistema giuridico italiano, che ne hanno contestato la validità e la legalità, le criptovalute sono regolate da un protocollo informatico, che ne stabilisce le regole e le funzioni. Il protocollo è basato su un meccanismo di consenso, che richiede che la maggioranza degli utenti della rete sia d’accordo sullo stato della blockchain e sulle sue modifiche. In questo modo, le criptovalute sono protette da eventuali attacchi o manipolazioni, e non dipendono da alcuna autorità giuridica o politica.

Un’altra somiglianza tra il SIMEC e le criptovalute invece riguarda il modo in cui esse influenzano l’economia e la società. Sia il SIMEC che le criptovalute hanno lo scopo di creare una moneta più giusta e democratica, che sia di proprietà dei cittadini e che favorisca il loro benessere e la loro libertà. Sia il SIMEC che le criptovalute hanno anche lo scopo di stimolare l’attività economica e il consumo, offrendo dei vantaggi ai cittadini e agli esercenti che le usano. Sia il SIMEC che le criptovalute hanno infine lo scopo di innovare il sistema monetario, introducendo delle nuove tecnologie e delle nuove modalità di pagamento.

Le criptovalute rappresentano quindi una sfida e un’opportunità per il futuro del sistema monetario, che richiedono di essere studiate e comprese. Le criptovalute sono in continua evoluzione e diffusione, e offrono dei servizi e delle funzioni sempre più avanzati e diversificati. Le criptovalute sono anche oggetto di dibattito e di regolamentazione, che coinvolgono gli Stati, le istituzioni, i mercati e i cittadini. Le criptovalute sono infine una testimonianza e un’eredità della teoria di Auriti, che ha anticipato e ispirato le loro caratteristiche e i loro principi.

Le criptovalute sono soggette a una regolamentazione fiscale piuttosto incerta e variabile in Italia, dove il fisco equipara le criptovalute alle valute estere, e richiede la dichiarazione delle plusvalenze e il monitoraggio fiscale delle cripto-attività. Questa situazione può creare delle difficoltà e delle incertezze per gli investitori e gli utenti di criptovalute, che devono adeguarsi alle norme e agli obblighi previsti dalla legge italiana.

Tuttavia, la situazione fiscale delle criptovalute non è uguale in tutti i paesi, e anzi presenta delle differenze e delle peculiarità a seconda delle legislazioni e delle autorità competenti. In alcuni paesi, infatti, le criptovalute sono trattate in modo più favorevole o più flessibile dal fisco, purché vengano rispettate alcune condizioni e regole. In altri paesi, invece, le criptovalute sono soggette a una regolamentazione fiscale più severa o più restrittiva, che impone dei limiti e delle sanzioni agli operatori di criptovalute.

Un esempio di paese che ha adottato un approccio più aperto e incoraggiante verso le criptovalute è gli Stati Uniti, dove il fisco, rappresentato dall’Internal Revenue Service (IRS), ha fornito delle indicazioni e delle risposte alle domande più frequenti sui trattamenti fiscali applicabili alle transazioni con le criptovalute.

Secondo l’IRS, le criptovalute sono considerate come una forma di proprietà, come sosteneva Auriti, e non come una valuta, e quindi sono soggette alle stesse regole fiscali che si applicano agli altri beni. Questo significa che le transazioni con le criptovalute possono generare delle plusvalenze o delle minusvalenze, che devono essere dichiarate e tassate in base al reddito del contribuente. Inoltre, l’IRS richiede che le transazioni con le criptovalute siano registrate e documentate, e che il valore delle criptovalute sia espresso in dollari al momento della transazione.

L’IRS, tuttavia, non impone alcun obbligo di monitoraggio fiscale delle criptovalute, e non applica alcuna imposta sulle donazioni o sulle successioni di criptovalute. In questo modo, l’IRS sembra non essere preoccupata per l’utilizzo delle criptovalute, purché le attività e i privati che le utilizzano paghino le tasse in dollari, e anzi ne promuove lo studio e la diffusione.

Alla luce di tutto ciò quindi, quali sono le prospettive e le previsioni per le criptovalute nel futuro? È difficile dare una risposta certa e univoca, perché le criptovalute sono soggette a molte variabili e incertezze, che dipendono sia dal mercato che dalla regolamentazione. Tuttavia, possiamo provare a fare alcune ipotesi e a immaginare alcuni scenari possibili, basandoci sui dati e sulle tendenze attuali.

Uno scenario possibile è quello di una maggiore adozione e integrazione delle criptovalute nel sistema finanziario tradizionale, grazie all’interesse e al sostegno di istituzioni, imprese e governi. Questo scenario potrebbe portare a una maggiore stabilità e affidabilità delle criptovalute, ma anche a una maggiore regolamentazione e controllo, che potrebbero limitare la loro decentralizzazione e la loro libertà. In questo scenario, le criptovalute potrebbero diventare dei mezzi di pagamento accettati e diffusi, ma anche dei beni di investimento e di risparmio, che potrebbero competere o integrarsi con le valute tradizionali.

Un altro scenario possibile è quello di una maggiore innovazione e diversificazione delle criptovalute, grazie allo sviluppo e alla diffusione di nuove tecnologie e di nuove applicazioni. Questo scenario potrebbe portare a una maggiore crescita e dinamicità delle criptovalute, ma anche a una maggiore complessità e rischio, che potrebbero richiedere delle competenze e delle precauzioni maggiori. In questo scenario, le criptovalute potrebbero diventare delle piattaforme per lo sviluppo e l’innovazione, ma anche dei beni di speculazione e di consumo, che potrebbero creare delle opportunità e delle sfide per gli utenti e per il mercato.

Un terzo scenario possibile è quello di una maggiore resistenza e opposizione alle criptovalute, da parte di alcune forze e interessi che le vedono come una minaccia o una concorrenza. Questo scenario potrebbe portare a una maggiore volatilità e incertezza delle criptovalute, ma anche a una maggiore mobilitazione e solidarietà tra gli utenti e i sostenitori. In questo scenario, le criptovalute potrebbero diventare dei simboli di protesta e di cambiamento, ma anche dei beni di rifugio e di fiducia, che potrebbero sfidare o integrare il sistema monetario esistente.

Questi scenari non sono esclusivi o definitivi, ma sono solo delle possibili traiettorie che le criptovalute potrebbero seguire nel futuro. Il futuro delle criptovalute dipenderà da molti fattori, tra cui le preferenze e le scelte degli utenti, le decisioni e le azioni dei regolatori, le innovazioni e le scoperte dei creatori, le dinamiche e le tendenze dei mercati. Il futuro delle criptovalute sarà anche influenzato da eventi imprevisti e imprevedibili, che potrebbero cambiare il corso della storia. Il futuro delle criptovalute, infine, sarà anche il risultato della nostra visione e della nostra volontà, che potranno plasmare il nostro destino.

Le criptovalute sono una realtà in continua trasformazione, che ci offre degli spunti di riflessione e di confronto su un tema cruciale e attuale, come quello della moneta. Le criptovalute sono anche una sfida e un’opportunità per il futuro, che ci richiede di essere informati e consapevoli, ma anche di essere curiosi e creativi. Le criptovalute sono, in definitiva, una possibilità e una responsabilità, che ci coinvolge e ci interpella, come individui e come società. Le criptovalute sono, in un certo senso, il futuro della moneta.

Autore

Rinaldo Pilla è un traduttore e libero professionista nato a Torino, ma originario del Sannio e attualmente risiede a Fermo, nelle Marche. Ha frequentato la Scuola Militare Nunziatella di Napoli per poi conseguire una laurea presso la Nottingham Trent University e successivamente un master in sviluppo e apprendimento umano dopo il suo rimpatrio dagli Stati Uniti. È un autore molto prolifico, che vanta una vasta e approfondita produzione letteraria sul tema dell’antichità, con particolare attenzione al periodo del I secolo d.C. e alla storia e alla cultura dei Sanniti, un popolo italico che si oppose e si alleò con Roma. Tra le sue opere, si possono citare romanzi storici, saggi, racconti e poesie, che mostrano una grande passione e una grande competenza per il mondo antico, e che offrono al lettore una visione originale e coinvolgente di quei tempi e di quei personaggi. Questo autore è considerato uno dei maggiori esperti e divulgatori dell’antichità, e in particolare del Sannio, una regione storica che ha conservato molte testimonianze e tradizioni della sua antica civiltà.