• 27 Luglio 2024

Dopo le elezioni politiche avvenute il 25 settembre del 2022 ci si aspettava, con il cambiamento della maggioranza politica, una rivoluzione come promesso proprio durante la campagna elettorale ma ancor prima quando l’attuale partito di maggioranza all’epoca era all’opposizione. Questa rivoluzione, con dati alla mano, non c’è stata ma, anzi, è stata all’incontrario.

Doveva essere l’anno in cui bisognava ridurre le tasse per l’imprenditoria, specie per gli artigiani e commercianti. In poche parole, se fino alle rate versamenti contributi Inps fino al 2022 le aliquote erano al 24 % ai titolari di qualunque età coadiuvanti/coadiutori di età superiore ai 21 anni si è passato al 24,48% per l’anno 2023, mentre per i coadiuvanti/coadiutori di età inferiore ai 21 anni si è passati da 22,80 % ai 23,28 % con la conseguenza che le rate da versare per i relativi contributi hanno avuto un leggero aumento.

Doveva esserci una rivoluzione anche sulle accise dei carburanti, specie dopo un video pubblicato dalla stessa Giorgia Meloni su internet dove spiega lo Stato quanto incassa sui carburanti. Una spiegazione per altro esatta che però dopo la vittoria elettorale non ha voluto correre più ai ripari. Le accise sono rimaste e durante il mese di agosto appena trascorso i carburanti hanno toccato nuovi record di rincari. Nonostante l’invenzione di esporre i cartelli con i prezzi medi la corsa dei rincari non si è arrestata. Di fronte al rincaro dei carburanti possiamo aggiungere, per il mondo dei trasporti, anche i rincari di alcune tratte autostradali, quelle gestite da Autostrade per l’Italia. A Gennaio di quest’anno, infatti, c’è stato un aumento del 2 %, un ulteriore rincaro è avvenuto il primo Luglio di un altro 1,34 %.

Una delle battaglie più cruente e rivoluzionarie che promettevano i due dei maggiori partiti oggi al governo, ossia FdI e Lega, è stata sull’invasione da parte degli immigrati nel nostro Paese. Una delle soluzioni era il famoso blocco navale. Questo blocco non si è verificato anche perché non praticabile ma quello che è peggio e che il 2023 è stato l’anno dei record degli sbarchi di immigrati. Dal mese di Gennaio al mese di Febbraio del 2022 gli sbarchi, secondo il Viminale, sono stati 41.435 mentre nello stesso periodo del 2023 sono stati 89.158, cioè più del doppio. I motivi per cui tanti scappano dall’Africa senza dubbio sono tanti, quello che è sconcertante e che la situazione è tra le più drammatiche e le vie diplomatiche verso i Paese che devono contenere tale scappatoia sono pressoché fallite.

Ci aspettavamo un’ondata di occupati, specie dopo l’annuncio dell’eliminazione del reddito di cittadinanza. Un’ondata che solo in parte nella realtà ci è stata nei primi mesi dell’anno in cui il reddito ancora esisteva. Secondo l’Istat, a luglio, il tasso di disoccupazione è cresciuta del 7,6 %. In parallelo diminuisce l’occupazione. Questi dati negativi avvengono specialmente nei confronti di quei tantissimi contratti a termine che sono scaduti e non rinnovati. Ciò fa riflettere che ancora manca la stabilità lavorativa nel nostro Paese per tante persone.

Un altro dato negativo che sta registrando il nostro Paese è la dispersione scolastica che purtroppo viene da lontano, anche se non tanto. Proprio dalla pandemia inizia questo trand negativo che, purtroppo, ad oggi non si è preparati per risolvere il problema. Con l’aumento delle famiglie in povertà aumenta anche la dispersione scolastica e questo, purtroppo, sembra non arrestarsi. In un paese dove c’è ignoranza, mancanza d’istruzione e grandi disuguaglianze sociali è un paese destinato a morire. E cosa importa se poi una delle più grandi macchiette del giornalismo in forma da giornalettino qualunque come Feltri sintetizza la questione in modo riduttivo “Sono in forte aumento i ragazzi che abbandonano gli studi. Poco male, sono gli stessi che a scuola non hanno mai studiato seriamente”. Il problema di questo dilemma sta anche nella decisione di distruggere l’istruzione pubblica rendendola povera di denaro e di veri mezzi per la divulgazione della cultura.

Una rivoluzione forse c’è stata, quella del ripristino dei vitalizi ai senatori grazie non solo alla maggioranza attuale ma anche con la complicità per astensione del PD. Come dire, almeno una cosa si è fatta.

Autore

Campano, laureato in scienze politiche e relazioni internazionali, specializzato in scienze della politica in studi parlamentari alla Sapienza di Roma . Collaborato con radiosapienza, web tv e giornali web. Appassionato di lettura e scrittura dove ho pubblicato un libro di giallo. Presidente del Comitato Sviluppo e Territorio.