
Tre giorni interi, pieni di cuori che silenziosi calpestano piazza San Pietro.
Passo dopo passo, sotto il cupolone del mondo, lungo il colonnato della storia dei Papati si rispetta la fila di anime che con dolore adagiano lo sguardo sulla bara povera ma preziosa, nel custodire il corpo addormentato del grande Papa dei semplici.
L’ ultimo saluto prima che la terra ricopra, così come ha voluto, quell’ umile feretro sotto gli occhi della madre Celeste tante volte venerata.
Uno scrigno di legno, al cospetto del tetto celeste di un cielo di compassione e splendore. Lacrime di cristallo sono cadute dagli occhi delle persone che hanno saputo cogliere da ogni messaggio lasciato ad ognuno in eredità, il contenuto vero del Vangelo. Un vangelo rivolto a tutti, apprezzato anche dai non credenti, ogni Suo insegnamento parlava di verità e di essenziale e nell’ essenzialità si e’ voluto presentare ai suoi fedeli nella piazza centro della fede cristiana.
La presenza di milioni di persone ha rappresentato la grandezza di quest’ uomo come figura che saputo conquistare i cuori e le menti di tutti sul pianeta.
Dopo l’ ultima preghiera per Franciscus, si dà via alla complessa operazione che vedrà tutti i Cardinali impegnati in una scelta importantissima,che porterà al mondo un successore degno di continuare l’ opera di Papa Francesco.
L’ odore di porpora e la scia del rosso delle vesti accoglie la responsabilità dei Cardinali chiamati al Conclave,ore e ore di trepidazione, ognuno di loro si interroga sulla capacità di agire in modo giusto e per la vera fede del futuro. Papa Francesco ha aperto la strada a ciò che sarà in futuro la chiesa, il successore dovrà essere interessato a continuare un pontificato privo di discriminazioni, che riesca a proclamare il concetto di Pace tanto a cuore per la salvaguardia dell’ umanità.
Di certo il futuro Papa avrà una propria personalità e dei propri ideali ma tutti sperano che abbia la forza ed il coraggio di impoverirsi per la comunione comune.
Si spera in un Papa che parli alle coscienze dei capi delle nazioni, che non faccia politica ma che riesca a seminare il concetto di conquiste di amore e non di terre.
Papa Francesco ci ha insegnato a Vivere e a lasciar vivere donandosi agli altri e camminando sempre per procedere in avanti e con calma, come fa l’acqua che sgorga dalle sorgenti e fluisce tra le rocce, restando fresca e pura. Ci ha chiesto di preservare del tempo libero e dedicarsi alla famiglia, curandosi dei giovani,insegnando loro a rispettare la natura, mettendo da parte i pensieri negativi per dedicare se stessi alla pace,unica salvezza.
Fra un’alba di timido sole e un tramonto di pioggia lieve e quasi timorosa, passano i giorni e fra il nero ed il bianco di qualche dubbiosa fumata dal tetto si concluderà un libro di storia e si darà inizio ad un nuovo capitolo di un racconto tutto da vivere.
La voce che farà udire la frase “Habemus Papam” scriverà una nuova storia che porterà verso la meta tanto ambita della salvezza, della condivisione, della misericordia, dell’ amicizia, della Rinascita di questi popoli troppo impegnati a distruggersi e non più attenti ad apprezzare la bellezza della vita.