• 18 Novembre 2025
Paesaggi

In una giornata d’autunno, risulta piacevole incamminarsi tra i borghi del Sannio per scoprire le loro origini e quanto di bello essi  offrano al turista visitatore. Sono tante le strutture storiche nei borghi antichi  e non possiamo fare finta di nulla; cioè, non ci possiamo permettere di vedere senza sapere di cosa si tratti. Allora, di seguito, scopriremo che, nel cuore di Faicchio, ad affacciarsi sull’odierna  piazza Roma, vi è la maestosa struttura in pietra del Castello Ducale di Faicchio. Si tratta di una struttura il cui modello architettonico  è stato modellato su quello del castello Angioino di Napoli. L’antica dimora di Faicchio, dalla pianta trapezoidale, sorge al centro dell’ antico borgo e arricchisce la bellezza del suo panorama paesaggistico. Si tratta di un borgo sviluppatosi intorno al XII secolo, un periodo storico in cui erano signori della zona i nobili Sanframondo. Collocato in una posizione strategica che guarda la vallata del Titerno, qui essi costruirono il castello che risulta circondato da un fossato. Nel 1479 , poi, quest’ ultimo diventò proprietà dei Monsorio. Inoltre, come sottolineato poc’anzi, fu ristrutturato tenendo presente le caratteristiche architettoniche del castello Angioino di Napoli. Quello di Faicchio, originariamente costituito da quattro torri cilindriche antiche, ad oggi ne possiede solo tre: due sono collocate sui lati dell’ ingresso di pietra. Inoltre, al suo interno vi è un ampio spazio aperto e due terrazze:  in basso vi sono le sale di rappresentanza, alzando gli occhi vediamo le sale adibite ad appartamento privato.

La terrazza inferiore incorpora la terza torre. Da qui si accede alla Cappella Palatina dove c’è una botola, simbolo di una tradizione:  i condannati prendevano parte a una messa, dopodiché baciavano il quadro di santa Barbara e durante il rito, si apriva la botola che li “gettava” nelle segrete. Come nel castello napoletano, anche in quello di Faicchio vi è un grande cortile dal quale si accede ai sotterranei e alla prigione e si scorge una scala che, seguendola, porta al piano nobile. Come indicato dalle fonti, nel 1612 il castello fu acquisito dal duca di Faicchio, Gabriele De Martino. Già a quest’ altezza cronologica iniziarono a venire meno le necessità del passato, quindi, fu utilizzato come semplice residenza. Nel 1668 ci fu un terribile terremoto al quale – a differenza del convento di San Pasquale-la struttura del castello resse; inoltre, nel Settecento la Cappella Palatina fu dotata di un campanile.

In seguito alla morte dell’ultimo erede dei De Martino, il castello passò ad altri soggetti, ma , con l’abolizione del feudalesimo  nel 1800, fu destinato ad uno stato di degrado e di abbandono. Negli anni ’60 del Novecento,  il castello fu nuovamente acquistato e aperto al pubblico. Dal 2000 accoglie gli ospiti curiosi di visitarlo e vivere per qualche ora nel maestoso incanto del castello.

Faicchio è borgo ricco di luoghi storici e culturali. Pertanto, citiamo alcune chiese , come il Convento di San Pasquale del 1349 che si trova  sulla sommità del Monte Monaco di Gioia dalla quale è possibile osservare tutta la valle. E, nel 1688, a causa del terremoto ci furono lavori di ristrutturazione. Qui possiamo notare affreschi del 1400, i pavimenti di maioliche e molte ceramiche della scuola di San Lorenzello . Importante è il tabernacolo del Martini e la biblioteca  che ospita manoscritti del XII secolo. Caratteristiche sono anche la chiesa di Santa Maria Assunta , la chiesa di Santa Lucia che contiene affreschi di storia partenopea; la chiesa di San Giovanni Battista, la chiesa di Ave Gratia Plena che conserva una tela dipinta dal pittore Cosenza, la chiesa del Carmine dove vi sono le spoglie della beata Maria Serafina. La chiesa di Santa Maria di Costantinopoli presso la frazione di Fontanavecchia e, ancora, la chiesa di San Nicola nella frazione Massa e la chiesa rupestre di San Michele.

Infine, conoscere i “nostri” borghi ci permette di diventare consapevoli delle ricchezze storico- culturali che offre il territorio, affinché il sapere sia sempre un nostro alleato.

Autore

Originaria di San Salvatore Telesino,laureanda in Lettere e Filosofia presso l'Università di Napoli, Federico II, sin dall'adolescenza si è dimostrata attenta alle tematiche sociali e di attualità. Ha collaborato , per alcuni anni, con il gruppo "Spazio Giovani". Inizia a suonare il pianoforte durante l'infanzia, in seguito, decide di interrompere questo percorso per cimentarsi in altre passioni, come la scrittura. Nel 2021 scrive il romanzo introspettivo intitolato "Scaffali di ricordi", pubblicato nel 2022 dalla casa editrice 2000diciassette. Ha partecipato a diverse presentazioni di libri-soprattutto romanzi- in qualità di relatrice. Si dimostra, inoltre, particolarmente interessata alla Letteratura Italiana novecentesca e ai fatti culturali della sua località d'origine: a ciò dedica alcuni articoli di stampo culturale. Collabora, infatti,con più testate giornalistiche. È impegnata, attualmente, nella stesura di articoli culturali e di cronaca per svariate e note testate giornalistiche.