L’articolo di Gennaro Malgieri pubblicato la scorsa settimana, induce a considerazioni personali e geopolitiche che sembrano lontane e distanti, ma che appartengono alla stessa visione di chi scrive.
Ritengo, infatti, che la criminale offensiva di Hamas, è stata un’azione più che meschina, proprio perché meditata e premeditata da tempo, la cosa inconcepibile alla ragione umana, e che non se ne è avuto sentore, anche alla luce dei servizi segreti israeliani, rinomati per la loro efficienza, quasi , oserei dire, un azione celata magistralmente, ma che ha saputo sprigionare uno spirito animalesco, di portata inaudita, una strage pianificata, di una meschinità paradossale.
Impossibile ora, appellarsi alla pace, quando la ferita subita, da Israele, è eccessivamente atroce, forse il tempo riuscirà a rimarginare questa dicotomia e ripristinare il perdono, tra due popoli diversi, ma uniti nel destino, come nazioni condivise e territori imprigionati ad una comune proprietà.
Ma una tregua si può tentare, attraverso un’azione politica diplomatica, razionale, con l’intervento precipuo ad esempio di un organismo super partes, come l’ONU, che potrebbe eccezionalmente tracciare un sentiero di pacificazione, orientato all’acquisizione di una decisone definitiva non più appellabile, per una nazione univoca con due regioni distinte.
La reazione israeliana potrebbe altrimenti dare adito ad un’altra stagione sanguinaria, incontrovertibile, estensiva di una volontà non solo terroristica, ma anche in una prospettiva di rivolta del mondo arabo, teso a non indietreggiare. Vero è che già l’intrusione egemonica americana, pronta a determinare una contro invasione, paventata dallo spiegamento militare già mobilitato, in particolare con l’arrivo delle sue forze navali, più potenti, che si affacciano nei confini frontalieri di Gaza non certo per imporre una pacificazione.
Lo sbocco nel Mediterraneo, resta ed è un mito sempre ambito dalle superpotenze e mentre la Cina ne fa terra di conquista puramente commerciale a fronte di una sponda più bellica della Russia con il conflitto ucraino, l’America concentrandosi su una sorta di ambigua salvezza atlantica, pone le basi per una manipolazione, che sopravvive grazie ad un sistema, sempre uguale a se stesso, la strategia della negoziazione, un tempo determinata da Nixon, con l’ausilio diplomatico di Kissinger, oggi, molto più operativa, ma orientata ad una azione bellica necessaria, quando il clima diviene astioso ed infuocato.
Tutti auspichiamo, una pacificazione, foriera di amore e rispetto fra le genti, rispetto in termini anche geopolitici, in ogni territorio globale, ma l’attuale situazione, pone in sequenza uno scenario, troppo politicamente imbrigliato, sembra evidente, che questa azione inattesa, sia motivata dal cercare e formalizzare, l’ennesimo casus belli, esplicitato in maniera troppo atroce e disumana, come evidenzia Gennaro Malgieri, nel suo articolo “ L’orrore” ( SannioMatese Magazine) , un orrore frutto di una disumana etica, inappellabile, e inopinabile.
Difronte a questo genocidio infantile, e di giovani nel fiore degli anni, si è voluto consacrare un odio, senza eguali, una difformità della storia, che non può recuperare un immediato perdono, i fatti cedono il passo ad una assoluta condanna dell’aggressore, feroce ed animalesco. Uno scenario di barbarie, che lambiscono una giustificata controffensiva, il presupposto perché il mondo, che cerca vendetta non si opponga, nel vedere radere al suolo la tanto innominata Striscia di Gaza, dove altri civili, altre donne, anziani, e bambini sebbene di diversa etnia subiranno pari destino, e prevarrà alla fine la sprezzante rivincita, ad un costo umano sempre troppo alto e mai recuperabile. Una strategia dell’orrore, che comunque trasuda odio, minacce applicate senza tregua, e che richiedono una leadership diabolica, barbara, e sempre sanguinaria, da chiunque la profonde.
Ma ancora più grave è la strategia della menzogna, non solo quella perpetrata dai venditori di armi che intendono creare guerra, o dai legittimi banchieri mondiali che la strumentalizzano a fini di perseguire una geopolitica di cospirazione, ma anche la menzogna di chi intende governare un’ Europa che socchiude gli occhi pur di promuovere politiche progressiste, atte a coadiuvare ed elargire fondi, che apparentemente servono per una politica di integrazione della migrazione, invece finiscono per sovvenzionare la sempre maggiore radicalizzazione dell’islam, una sorta di emorragia democratica socializzante che però è utilizzata a fini sovversivi. Tutto questo mare di orrore, ma anche di contraddittorie e disarticolate informazioni, inoltre, si aggiungono ad ulteriori minacce ibride che ben si inseriscono in un profilo poco umanitario sia dei principi internazionali bellici, e altresì fomentano una sorta di ulteriore confusione, che non consentirà mai all’opinione pubblica di discostarsi dal non approvare la guerra sospinta al limite della sopportazione, come elemento di soluzione geopolitico.